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środa, 10 października 2007

EL SEBAIE: DA SANTORO STEREOTIPI, A TORINO SIAMO INDIGNATI.
Nell'inchiesta sui musulmani torinesi "nessuna voce positiva"
Roma, 31 mar. (Apcom) /Spr - "Spiace molto che la trasmissione di Santoro abbia offerto l'ennesima immagine stereotipata dell'Islam in Italia, un'immagine violenta, maschilista ed estremista che sicuramente esiste, ma che non è né unica né tantomeno maggioritaria". E' l'opinione di Sherif El Sebaie, giornalista-blogger ed esponente di spicco della comunità musulmana torinese, sull'inchiesta andata in onda giovedì sera ad 'Annozero', la trasmissione di Michele Santoro. "Io come altri a Torino siamo indignati del fatto che non abbiano contattato nessuna voce positiva e 'presentabile' della comunità locale, mentre in realtà quasi tutto il servizio era concentrato su Torino" dice El Sebaie. L'opinionista di origini egiziane, che scrive sul 'Manifesto', spiega di essere "personalmente ancora più indignato del fatto che una trasmissione considerata seria come quella di Santoro accrediti tale Adriana Bolchini quale direttore di un osservatorio sul diritto internazionale e italiano, mentre la stessa signora su Internet afferma di occuparsi di esoterismo, magia bianca e cartomanzia". "Sarebbe auspicabile un migliore controllo sulle fonti e sugli interlocutori, prima di mandare in onda i servizi", conclude El Sebaie.
TAWFIK, TORINO NON CITTA' INTEGRALISMO MA INTEGRAZIONE
(ANSA) - ROMA, 30 MAR - La trasmissione di Santoro da dato un'immagine ''di parte'' e non veritiera non solo dell'Islam ma anche di Torino, ''che appare come una una citta' preda dell'integralismo, mentre e' una citta' simbolo di integrazione e multiculturalismo''. Non lesina le critiche ad 'Annozero' Younis Tafik, scrittore iracheno che opera dal 1985 a Torino con la sua associazione culturale italo-araba 'Dar al Hikma'. ''Quella trasmissione non tiene minimo conto del lavoro fatto in questi anni da noi, dal Comune e da altre associazioni - sottolinea Tawfik - dando un'immagine disastrata di Torino in cui non mi riconosco come cittadino''. ''Chiedo inoltre - aggiunge - che la magistratura acquisisca il testo in arabo del discorso dell'imam, di cui abbiamo sentito solo una traduzione, e quei volantini presentati come di Al Qaeda, e che in tv non si sono potuti leggere''. Quanto alla violenza verso le donne denunciata nel programma, ''e' un fenomeno che non riguarda certo solo l'Islam, come emerge anche da un'allarmante rapporto Ue sul tema - conclude - ma invece e' il frutto di un maschilismo malato che investe tutta la societa'''.

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